Netta vittoria per la numero uno della classifica mondiale che superata qualche incertezza iniziale domina la tennista di casa Jessica Pegula e si aggiudica per la prima volta nella sua carriera il prestigioso torneo della Florida.
Aryna Sabalenka aggiunge un nuovo importante tassello alla sua storia nel tennis moderno, conquistando per la prima volta in carriera il titolo del Miami Open.
La numero uno del mondo ha sostanzialmente dominato la finale contro la beniamina di casa Jessica Pegula con il punteggio di 7-5, 6-2, concludendo una cavalcata perfetta nel torneo, senza cedere neppure un set. La bielorussa ha dimostrato tutta la sua potenza e determinazione, conquistando il suo secondo titolo stagionale (dopo il successo conseguito a Gennaio a Brisbane nel primo torneo dell’anno) e diciannovesimo della carriera, riscattando almeno parzialmente le delusioni patite nelle finali perse a Indian Wells e soprattutto agli Australian Open.
La partita non ha deluso le attese del pubblico in quanto a contenuti tecnico-tattici e spettacolarità dei punti. Il match si è aperto con un primo set combattuto, in cui Pegula ha cercato di sfruttare il supporto del pubblico, l’aggressività in risposta e l’anticipo nei colpi per tenere testa alla maggiore potenza della bielorussa. Nelle prime fasi del primo parziale l’approccio strategico della giocatrice americana, numero 4 del ranking WTA è sembrato essere efficace. La campionessa bielorussa, dopo aver annullato due palle break nel primo game, riusciva a conseguire un immediato break sul servizio della statunitense. Tuttavia, la numero uno del mondo non riusciva a mantenere il vantaggio, a causa dell’iniziale mancanza di efficacia del servizio e di numerosi errori non forzati, soprattutto con il dritto, e ciò consentiva a Pegula non solo di recuperare il turno di battuta di svantaggio al quarto gioco, ma anche di conseguire un break di vantaggio nel game successivo. L’impostazione tattica dello scambio da parte di Pegula, la quale alternando angoli e direttrici riusciva a spostare efficacemente Sabalenka, costringendola a giocare molto spesso in corsa e in non perfetto equilibrio, sembrava dare i suoi frutti. Tuttavia, la reazione della numero uno al mondo non tardava ad arrivare. Consapevole dell’importanza della posta in gioco, Sabalenka riusciva a dominare i propri nervi, e nel game successivo, nonostante la profondità di palleggio dell’americana, riusciva a recuperare il turno di battuta di svantaggio al termine di uno scambio perfetto, condotto sempre in spinta e concluso con uno spettacolare quanto efficace schiaffo al volo incrociato di dritto. L’inerzia del set sembrava a questo punto tornata nelle mani della testa di serie numero uno, la quale, anche con una certa dose di fortuna, grazie ad un pallonetto vincente propiziato da un “nastro amico” che costringeva la Pegula a finire fuori posizione sotto rete per effettuare un difficilissimo recupero, riusciva a portarsi nuovamente in vantaggio di un break all’ottavo game. Al momento di servire per il set, tuttavia, l’efficacia del servizio della bielorussa vacillava, e ciò consentiva alla combattiva americana di recuperare ancora una volta il turno di battuta di svantaggio, e nel game successivo, di riportare in parità il punteggio. A questo punto, tuttavia, la grinta e il maggior tasso tecnico della numero uno al mondo prendevano il sopravvento. Dapprima tenendo autorevolmente a zero il proprio turno di servizio all’undicesimo game, e successivamente giocando un grandissimo turno in risposta, ottenendo a zero il break e chiudendo a proprio appannaggio il primo set con il punteggio di 7 giochi a 5, mettendo a segno una striscia di ben 8 punti consecutivi.
Superate le difficoltà e le paure del primo parziale, il secondo set scorreva in maniera molto più lineare e semplice per la Sabalenka, la quale, dopo aver subito un temporaneo break al termine di un primo game assai prolungato, prendeva sempre più progressivamente il controllo degli scambi, aumentando la propria efficacia al servizio ma soprattutto in risposta e da fondocampo con il dritto, conseguendo ben tre break rispettivamente nel secondo, quarto e sesto game, chiudendo la partita con il punteggio finale di 7-5, 6-2.
Questo successo rappresenta l’ottavo titolo WTA 1000 della carriera per Sabalenka.
Per Jessica Pegula, si tratta invece dell’ennesima occasione sfumata contro la campionessa bielorussa, che si conferma per lei un’autentica bestia nera, avendola già battuta in tre finali negli ultimi otto mesi, lasciandole pochissimo margine. Nonostante il sostegno del pubblico e un buon inizio, l’americana non è riuscita a contenere la furia agonistica dell’avversaria, soprattutto nel secondo parziale.
Con questa vittoria, Sabalenka consolida ulteriormente la sua leadership nel, rafforzando la sua posizione in cima al ranking WTA.
La bielorussa lascia Miami con un trofeo prestigioso e, soprattutto, con un messaggio chiaro alle rivali: la sua attuale supremazia nel circuito femminile non è in discussione. Anzi, appare più solida che mai.