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    Roland Garros: Djokovic, e i crampi, piegano Alcaraz. Il serbo vola in finale.

    Per molti aveva il valore di una finale anticipata.

    Di sicuro, è stato il match più atteso dell’intero torneo quello tra il numero uno del mondo Carlos Alcaraz, ed il 22 volte campione slam Novak Djokovic, per un posto nella finale dell’edizione 2023 del singolare maschile del Roland Garros.

    Djokovic iniziava nettamente meglio la partita, più efficace, attento e aggressivo al servizio, e capace di mantenere un palleggio particolarmente profondo e potente, non permettendo in questo modo ad Alcaraz, apparso invero abbastanza contratto nelle fasi iniziali, di imporre il proprio ritmo da fondocampo. Il break in favore del serbo arrivava al quarto game, grazie ad un pregevole punto, iniziato con una pregevole palla corta di rovescio e concluso con un’attenta conclusione lungolinea sulla controsmorzata incrociata tentata dallo spagnolo. Nel settimo game Alcaraz, sfruttando alcuni errori non forzati da parte di Djokovic, soprattutto con il dritto, riusciva a portarsi per tre volte a palla break, ma il serbo riusciva sempre a sventare la minaccia con grande solidità e concretezza, e a mantenere il turno di battuta di vantaggio portandosi avanti nel punteggio per 5 giochi a 2. Nel game successivo Djokovic riusciva a portarsi a set point sul servizio di Alcaraz, ma lo spagnolo riusciva ad annullarlo perentoriamente grazie ad un preciso e potente schiaffo al volo di dritto a seguito di un ottimo servizio esterno, e successivamente chiudeva il game in suo favore con un gran rovescio lungolinea. Nel nono game Alcaraz, grazie ad un bellissimo schema palla corta/pallonetto arrivava di nuovo a palla break sul servizio di Djokovic, ma il campione serbo riusciva ad annullarla immediatamente grazie ad un gran servizio vincente esterno a 207 chilometri orari e poco dopo chiudeva il primo parziale in proprio favore col punteggio di 6 giochi a 3.

    La prima parte del secondo set si sviluppava con maggiore equilibrio, ma minori emozioni. Entrambi i giocatori infatti, riuscivano a mantenere i propri turni di battuta senza concedere alcuna palla break per i primi sette game del parziale. Al cambio di campo prima dell’ottavo game, tuttavia, il serbo richiedeva un “medical time out” per un problema muscolare all’avambraccio destro (probabilmente un irrigidimento), e al rientro in campo appariva più falloso e meno consistente rispetto ai game precedenti. Ciò consentiva ad Alcaraz di togliere per la prima volta nel match il servizio all’avversario, e di andare a servire per riportare in parità il computo dei set. Djokovic, tuttavia, disputava il turno di risposta con notevole aggressività da fondocampo e riusciva a mettere a segno un immediato controbreak grazie ad un preciso rovescio vincente lungolinea. Al ritorno in campo tuttavia, i ruoli parevano invertirsi ed un aggressivo Alcaraz riusciva a portarsi a tre set point consecutivi, ma Djokovic grazie a due giocate offensive e verticalizzanti e ad un servizio vincente esterno riusciva ad annullarli e a riportare il punteggio in parità. All’undicesimo game era Alcaraz a dover annullare una palla break in favore di Djokovic, e ad assicurarsi in questo modo l’approdo ad un eventuale tie break decisivo. Nel game successivo però Djokovic si trovava nuovamente in difficoltà sorpreso dalle palle corte e dai cambi di ritmo di Alcaraz, il quale toglieva a zero il servizio all’avversario aggiudicandosi in questo modo il secondo set con il punteggio di 7 giochi a 5.

    All’inizio del terzo set, sul punteggio di 1-1, Alcaraz dopo aver sbagliato una risposta di dritto, avvertiva dei pesanti crampi alla gamba destra e richiedeva l’intervento del medico rinunciando a giocare il terzo game e subendo pertanto un break a zero “d’ufficio” secondo i dettami regolamentari. Al rientro in campo lo spagnolo cercava di muoversi il meno possibile tentando di lasciare andare i colpi per ottenere dei punti senza effettuare troppi sforzi, ma Djokovic riusciva a resistere agli assalti dell’iberico e a portarsi sul 3-1 in proprio favore. Nel quinto e nel settimo game Alcaraz, ancora pesantemente debilitato, subiva altri due break, questa volta sul campo, dal campione serbo, il quale chiudeva in questo modo il terzo parziale col punteggio di 6 giochi a 1.

    Al rientro in campo, durante il primo game del quarto set, Alcaraz provava a testare le sue condizioni fisiche per capire realisticamente quante possibilità avesse di poter restare in campo in maniera competitiva, e riusciva ad arrivare a palla break, ma Djokovic la annullava prontamente con un ace. Un brutto errore su un tentativo di smorzata concedeva una nuova opportunità di break al tennista iberico, ma l’ex numero uno era di nuovo bravissimo ad annullarla con freddezza grazie ad un perfetto schiaffo al volo di dritto vincente a seguito di una prima palla di servizio esterna e particolarmente efficace, e successivamente ad assicurarsi il game. Al servizio Alcaraz mostrava oramai diversi problemi di “spinta” con le gambe, e ciò influiva negativamente sulla velocità massima e sulle capacità di piazzamento del colpo dello spagnolo, il quale subiva al secondo game il break del serbo. La partita era oramai essenzialmente finita. Alcaraz, che decideva di non ritirarsi solamente per l’importanza del match disputato e per rispetto del pubblico parigino, perdeva rapidamente un altro turno di battuta al quarto game, e solamente al sesto gioco riusciva nuovamente a vincere un turno di servizio. Ciò serviva solamente a prolungare di una manciata di minuti la partita, che si concludeva poco dopo col punteggio finale di 6-3, 5-7, 6-1, 6-1 in favore di Novak Djokovic.

    Per il campione serbo, che in precedenza ha vinto lo slam francese in due occasioni, nelle edizioni 2016 e 2021, sarà la settima finale della carriera nel torneo parigino.

    Massimiliano Bellanca

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