Sinner b. Safiullin: 6-4, 3-6, 6-2, 6-2
Tatticamente è stata una partita di pallate. Jannik Sinner con una prova di buona solidità è riuscito a vincere il braccio di ferro da fondocampo contro un offensivo ma falloso Roman Safiullin, numero 92 della classifica mondiale, e si è qualificato per la semifinale del torneo di Wimbledon. La chiave tattica del match, come affermato in precedenza, è stata caratterizzata da una lunga serie di scambi ad alta velocità da fondocampo, e dalla notevole aggressività del giocatore russo, rintuzzata però con grande efficacia dall’italiano, il quale, grazie ad un’eccellente resa del proprio servizio (90% di punti realizzati con la prima palla, e ben 14 ace) è riuscito a mantenere nelle proprie mani l’inerzia complessiva della partita, anche nei momenti nei quali la qualità complessiva del suo gioco è sembrata per qualche minuto scemare. L’eccessiva quantità di errori non forzati da parte del tennista di Podol’sk (ben 12 in più di Sinner), ha inoltre giocato un ruolo decisivo per indirizzare l’esito del confronto dalla parte del giocatore di San Candido, provincia di Bolzano. Per il ventiduenne tennista altoatesino, numero 8 della classifica ATP, si tratta della prima semifinale di un torneo del Grande Slam. L’altoatesino, con il successo conseguito, inoltre, ha realizzato un piccolo ma significativo record. Egli è infatti diventato il tennista italiano più giovane di sempre ad avere raggiunto il penultimo atto di un torneo Major, all’età di 21 anni e 329 giorni, migliorando di un anno esatto il record che precedentemente apparteneva al grande Adriano Panatta. L’avversario nel penultimo atto del torneo, tuttavia, sarà uno di quelli “da far tremar le vene e i polsi”: il ventitré volte campione slam, e sette volte vincitore di Wimbledon Novak Djokovic.
Djokovic b. Rublev: 4-6, 6-1, 6-4, 6-3
Non è bastata una prestazione coraggiosa e propositiva al russo Andrei Rublev per compiere l’impresa contro l’ex numero uno del mondo Novak Djokovic. Il tennista russo, testa di serie numero 7 del torneo, ha provato a far valere la sua arma migliore da fondocampo, il dritto, e a mantenere una propensione offensiva per l’intera durata del match. Ciò gli ha consentito di annullare tre palle break in favore del serbo nel primo set e successivamente di acquisire un turno di battuta di vantaggio al nono game, sufficiente a fargli chiudere il parziale in proprio favore col punteggio di 6 giochi a 4. Tuttavia, a partire dal secondo set, la grande solidità da fondocampo del campione di Belgrado, e l’efficacia del suo servizio (che gli ha consentito di annullare tutte le altre sette palle break concesse), permettevano a quest’ultimo di cambiare radicalmente l’inerzia del confronto, e di chiudere il match in suo favore, in rimonta, in quattro parziali col punteggio di 4-6, 6-1, 6-4, 6-3 dopo due ore e cinquantuno minuti di gioco.