More

    Wimbledon 2024: si infrange in finale lo splendido sogno di Jasmine Paolini. Krejčíková conquista il titolo.

    “Noi siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni”.

    Recita così una delle più famose frasi di William Shakespeare, tratta da “La Tempesta”, dramma romanzesco scritto tra il 1610 ed il 1611, ed edito nel 1623.

    “I sogni son desideri”, dice più modestamente, sotto il profilo della ricercatezza letteraria, una delle più celebri canzoni disneyane di tutti i tempi, facente parte della colonna sonora di “Cenerentola”, indimenticabile capolavoro animato del 1950.

    Se tali premesse sono vere, allora bisogna dire che è stato un sogno davvero meraviglioso quello vissuto da Jasmine Paolini (e vissuto contestualmente da tutti gli appassionati italiani di Tennis) in queste ultime e splendide due settimane.

    Giocava davvero per un sogno la giovane ragazza nata a Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca il 4 Gennaio 1996, quello di diventare la prima tennista italiana della storia a riuscire a vincere il torneo di Wimbledon. E avrebbe potuto farcela.

    Un sogno tutt’altro che immateriale o irrealizzabile che con un po’ di precisione e coraggio in alcuni momenti chiave della partita, avrebbe potuto concretizzarsi nella conquista del torneo più desiderato e inseguito da tutti i tennisti al mondo, al cospetto di un’avversaria, Barbora Krejčíková, classe 1995, la quale ancorché già campionessa slam in singolare (vincitrice dell’edizione 2021 del Roland Garros, oltre che vincitrice di tutti i titoli dei tornei del Grande Slam nella specialità del doppio, sempre in coppia con la connazionale Kateřina Siniaková), ed ex numero due della classifica WTA, presentava uno stile di gioco impossibile da interpretare e contrastare per la tennista italiana.

    Una finale piuttosto “atipica” quella dell’edizione 2024 per il torneo femminile più importante del mondo sull’erba, considerando le caratteristiche di gioco delle due tenniste, caratterizzate entrambe da una potenza non debordante e senza particolari peculiarità di anticipo sulla palla, elementi tradizionalmente tipici di atlete con uno stile congeniale alle superfici più veloci.

    Il match iniziava tutt’altro che bene per la giocatrice toscana.

    La Krejčíková iniziava la partita con notevole solidità e molta più precisione, e si guadagnava un immediato break nel primo gioco dell’incontro grazie ad un preciso dritto incrociato vincente. Contestualmente la Paolini mostrava qualche iniziale incertezza in risposta, soprattutto sul piano della reattività, e ciò permetteva alla ex numero due della classifica mondiale di mantenere agevolmente il proprio turno di battuta portandosi avanti per due game a zero. Nel terzo game, dopo essere stata costretta ad annullare due ulteriori palle break in favore della sua avversaria, l’italiana riusciva ad ottenere finalmente il primo game della sua partita, e nel game successivo, riusciva a portare l’avversaria ai vantaggi, dimostrando di star gradualmente acquisendo sempre più confidenza in risposta. I problemi al servizio, tuttavia, continuavano ed al quinto game Krejčíková, sfruttando l’eccessivo numero di errori non forzati della tennista tricolore, riusciva ad acquisire un nuovo break di vantaggio. Un break consolidato da un solidissimo game successivo, che consentiva alla tennista di Brno di portarsi avanti per 5-1. Nel settimo game Paolini, nonostante qualche difficoltà, provocata soprattutto dalla grande profondità e precisione della Krejčíková in risposta, riusciva nuovamente a conquistare un game al servizio accorciando le distanze, ma la ceca, continuando a disegnare il campo alla perfezione, chiudeva a proprio appannaggio il primo set con il punteggio di 6 giochi a 2.

    Schiaccianti le statistiche del primo parziale in favore della tennista ceca: 90% di prime palle in campo (cogliendone l’84% dei punti) e dieci colpi vincenti (il doppio di quelli della sua avversaria). Elementi comprovanti un dominio fino a quel momento mai in discussione.

    Un dominio destinato tuttavia, a non perdurare, in virtù della veemente reazione della tennista toscana, fino a quel momento apparsa in ombra, poco lucida tatticamente e alquanto contratta nei movimenti.

    Il secondo set si apriva, così come il primo, con la Paolini al servizio. Tuttavia, stavolta, la giocatrice italiana riusciva a mantenere con piglio deciso il proprio turno di battuta, portandosi per la prima volta avanti nel punteggio rispetto all’avversaria. La tennista toscana sembrava finalmente a rispondere con maggior precisione, e soprattutto ad avanzare la propria posizione sul campo guadagnando contestualmente profondità sui propri colpi. La rinnovata e necessaria attitudine offensiva della tennista italiana, consentiva a quest’ultima di strappare per la prima volta il turno di battuta alla giocatrice ceca, e di incrementare il vantaggio acquisito nel game successivo (dopo aver annullato una pericolosa palla del contro-break) portandosi avanti nel punteggio per 3 giochi a 0. Nel game successivo Paolini riusciva addirittura a guadagnarsi un’ulteriore palla break annullata però dalla sua avversaria al termine di uno scambio prolungato nel quale probabilmente la toscana avrebbe potuto far qualcosa in più, soprattutto in termini di spinta. La mancata occasione, tuttavia, non danneggiava più di tanto la giocatrice italiana, la quale riusciva a mantenere i propri successivi turni di battuta senza concedere alcuna palla break. Un nuovo break, conseguito all’ottavo game, consentiva alla tennista di Castelnuovo di Garfagnana di chiudere in proprio favore il secondo parziale col punteggio di 6 giochi a 2, riequilibrando in questo modo il computo dei set tra le due contendenti.

    Il terzo e decisivo set si apriva ancora una volta con l’italiana al servizio (curiosamente ogni set della partita si è aperto con la medesima giocatrice alla battuta). Come nel secondo parziale, a differenza del primo, anche stavolta Paolini partiva in maniera propositiva conservando senza troppi problemi il proprio turno di battuta. I successivi cinque game rimanevano “on serve” per entrambe le tenniste. La tensione era oramai palpabile. Entrambe le contendenti erano ben consapevoli che un passo falso nei loro turni di battuta avrebbe potuto consegnare un vantaggio decisivo all’avversaria. Nel settimo gioco una aggressiva Krejčíková riusciva ad incidere sul servizio della Paolini, arrivando per due volte a palla break. La prima veniva annullata con sicurezza dalla tennista italiana, ma la seconda, complice un improvvido doppio fallo, consentiva alla giocatrice della Repubblica Ceca di strappare il turno di battuta alla toscana e portarsi in vantaggio nel punteggio. L’ex campionessa del Roland Garros approfittava subito della situazione e mantenendo il successivo turno di battuta si portava avanti per 5 giochi a 3. Pur destabilizzata dalla situazione, Paolini riusciva a mantenere il proprio servizio nel nono game, portando tutta la pressione sulla Krejčíková, la quale dopo il cambio di campo andava a servire per il match e per la conquista del titolo del torneo più prestigioso del mondo. La tensione si faceva effettivamente sentire per la giocatrice ceca, la quale dopo essere andata avanti per 30-0, perdeva 3 punti consecutivi, concedendo alla Paolini un’importantissima palla break. La ceca riusciva tuttavia ad annullarla giocando un punto di grande precisione ed intelligenza tattica, e nel punto successivo riusciva a portarsi a Match Point. Una palla per la conquista della partita che tuttavia sprecava malamente sbagliando in maniera abbastanza evidente un rovescio in uscita dal servizio. Jasmine a questo punto capiva di poter forse riuscire a rientrare nella partita, e grazie ad uno straordinario punto in risposta, concluso con un grande passante con il dritto a sventaglio, riusciva a portarsi a palla break. Krejčíková, tuttavia, non si lasciava prendere dal panico e annullava con decisione la palla del contro-break grazie ad un precisissimo dritto inside out vincente. Dopo un secondo match point sbagliato (affossando un banale rovescio in back sotto la rete), la tennista ceca riusciva a trovare la forza ed il coraggio per chiudere la partita grazie ad un preciso e potente servizio piatto esterno, conquistando in questo modo i prestigiosi “Championships” dell’All England Lawn Tennis and Crocquet Club” di Londra.

    Una vittoria complessivamente merita per Barbora Krejčíková, al suo secondo titolo slam in singolare, il primo sui campi di Wimbledon (nei quali aveva già trionfato due volte in doppio), più continua e costante nel corso della partita, e capace di rimanere concentrata e non farsi prendere dalla fretta nei momenti più complicati della partita, in particolare dopo un secondo set particolarmente deficitario per lei.

    Un trionfo da dedicare alla compianta Jana Novotna, connazionale e concittadina della Krejčíková, già vincitrice dello slam londinese nel 1998, e storica allenatrice della campionessa odierna, scomparsa prematuramente nel 2017 all’età di quarantanove anni, a causa di un tumore alle ovaie.

    Non si può nascondere il rimpianto per la Paolini, il cui sogno (condiviso dai tifosi italiani e dalla maggior parte del pubblico presente sul centrale di Wimbledon) non si è realizzato, la quale al netto di un torneo assolutamente splendido e da ricordare a caratteri cubitali nella storia del tennis italiano femminile (al pari della finale del Roland Garros del 2024, infrantasi davanti alla straripante superiorità sulla terra battuta, e non solo, della numero uno del mondo Iga Swiatek), ha pagato un pessimo inizio della partita sotto il profilo tattico ed i troppi ed evitabili errori non forzati commessi, soprattutto con il rovescio, colpo che le è assolutamente mancato nel match odierno).

    In ogni caso due settimane indimenticabili di un’annata indelebile per la tennista toscana, la quale dall’aggiornamento della classifica mondiale di lunedì, si ritroverà alla quinta posizione del ranking mondiale (miglior classifica personale, e cosa più importante, seconda migliore classifica di sempre per una giocatrice italiana, dietro alla grande Francesca Schiavone, ex numero 4, e alla pari con l’amica e compagna di doppio Sara Errani).

    E chissà, magari il meglio dovrà ancora venire.

    Non fermarti Jasmine!

    Articoli correlati

    COMMENTI

    CONDIVIDI

    Ultimi articoli