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    Lutto nel Tennis Italiano. E’ morta Lea Pericoli.

    Il mondo del tennis piange la grande Lea Pericoli, scomparsa oggi all’età di 89 anni. A dare notizia della sua scomparsa è stata la Federazione Italiana Tennis & Padel con un comunicato sul suo sito ufficiale.

    Il leggendario “scriba” Gianni Clerici la definì “La Divina”, per la classe e l’eleganza che mostrava in campo e fuori.

    Doti che Lea Pericoli ha saputo sfruttare non solamente nell’ambito della sua grande carriera sportiva, ma anche nel mondo giornalistico e televisivo (è stata una delle prime commentatrici e giornaliste italiane specializzate nello sport, compiendo costantemente un’importante opera di promozione del tennis in tv e sui giornali), nel quale divenne per molti anni un volto familiare e amato dal pubblico italiano.

    Nata a Milano nel 1935, trascorse l’infanzia prevalentemente ad Adis Abeba in Etiopia al seguito della famiglia.

    Si sposò nel 1964 con l’imprenditore e designer Tito Fontana. La coppia non ebbe figli.

    Parimenti alla sua grande carriera sportiva e alla sua fama mediatica, la Pericoli divenne anche simbolo di grande risolutezza e resilienza contro la malattia. Celebre fu infatti il suo impegno come testimonial nella lotta contro i tumori, avendo ella stessa sconfitto due diversi tipi di neoplasia (la prima nel 1972, un carcinoma maligno all’Utero, per la quale subì un intervento chirurgico l’anno successivo, e la seconda nel 2012 al seno, anch’essa sconfitta) durante il corso della sua vita.

    Una carriera di successo

    Da giocatrice ha dominato il tennis femminile nazionale per quasi due decenni, vincendo 27 titoli italiani tra singolare, doppio (in coppia con la sua storica compagna Silvana Lazzarino) e doppio misto. La sua carriera internazionale vanta risultati ugualmente prestigiosi e importanti: ha raggiunto quattro volte gli ottavi di finale al Roland Garros (1955-1960-1964-1971) e tre volte ha conseguito il medesimo risultato a Wimbledon (1965-1967-1970) in singolare. Migliori furono i risultati in doppio, nei quali riuscì a raggiungere i quarti di finale a Wimbledon (1964) e la semifinale al Roland Garros (1970).

    Il cordoglio di Nicola Pietrangeli

    Queste le dichiarazioni di Nicola Pietrangeli, piene di dolore e commozione, per la morte della grande amica: “Lei per me è stata una sorella e una compagna di vita. Non bastano le parole per descrivere cosa provo. L’ultima volta ci siamo visti lo scorso anno alle Finals a Torino. Poi Lea si era un po’ chiusa in se stessa. Soffro perché non potrò neanche andare al funerale. Sarò criticato ma spero che la gente capisca”.

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