Sensazionale prestazione del numero uno del mondo, che regola in due set, col punteggio di 6-4, 6-4, un pur ottimo e volenteroso Taylor Fritz, conquistando l’edizione 2024 delle ATP Finals. L’altoatesino è il primo tennista italiano di sempre a conquistare il prestigioso torneo.
Alle volte le parole sono superflue.
Alle volte i commenti sono insufficienti a descrivere appieno la grandezza delle imprese compiute.
Potrei scrivere tante cose della splendida finale vinta da Jannik Sinner, descrivendone tanti dei colpi spettacolari che l’hanno contraddistinta, quali gli spettacolari e potentissimi dritti a sventaglio che molti punti hanno portato al campione italiano a chiusura di scambi costruiti in maniera esemplare. O potrei parlare della stupenda e chirurgica palla corta con la quale il giovane altoatesino è riuscito a conseguire il break nel primo parziale. O l’apparente facilità con la quale spesso e volentieri quest’ultimo è riuscito a chiudere il suo avversario, il pur bravissimo Taylor Fritz (alla sua prima finale nel torneo degli “otto maestri”, giusto coronamento di una stagione per lui eccezionale, che lo ha visto anche finalista perdente nell’ultimo slam stagionale, gli US Open, anche in quel caso soccombente allo stesso avversario odierno), salvo poi cambiare traiettoria in maniera fulminea sulla direttrice lungolinea, sorprendendo quasi sempre il suo avversario, una delle principali chiavi tattiche del match in favore del giocatore di San Candido, in aggiunta alla straordinaria efficacia del servizio.
Ma forse, per una volta, nonostante lo sport non sia fatto (soltanto) da freddi numeri, sono proprio i computi statistici che meglio di tante parole potranno riassumere efficacemente la portata dell’impresa odierna dello straordinario campione che sta scrivendo ogni giorno di più la storia del tennis italiano a livello internazionale.
Si può iniziare, relativamente alla partita in oggetto, dai 14 ace messi a segno, riprova evidente di un colpo oramai assunto ad una delle principali armi del numero uno del mondo. A riprova di ciò il buonissimo 71% di prime di servizio messe in campo, con le quali l’altoatesino ha conseguito l’83% dei punti.
Si può citare un numero quale il tre. Tre come gli unici giocatori nella storia del tennis ad essere riusciti a vincere i due slam sul cemento e le ATP Finals nella medesima stagione. Prima di oggi erano stati solamente in due: Roger Federer (2004, 2006 e 2007) e Novak Djokovic (2015 e 2023), due dei migliori tennisti di ogni epoca. Da oggi in poi, divideranno questo record anche con Jannik Sinner.
Si può citare il numero 28, come i colpi vincenti messi a segno durante il match, ben otto in più di quelli realizzati dal suo avversario, al netto di appena nove errori non forzati, dimostrazione plastica di eccezionale efficacia offensiva, e al contempo di straordinaria solidità e concentrazione.
Si può citare il numero otto. Otto come i titoli annuali vinti in singolare dall’altoatesino, al termine di una stagione straordinaria e indimenticabile. Una statistica impreziosita da un fattore non di poco conto. Quello di Torino 2024 è il primo titolo ATP vinto in carriera da Sinner in un torneo disputato in Italia.
Si può citare il numero dieci. Dieci come i set consecutivi vinti dall’azzurro in cinque partite. Tutte conseguite senza perdere nemmeno un parziale.
E naturalmente come non citare il numero uno. Uno come il primo posto della classifica ATP, oramai saldamente nelle mani del campione italiano dal 10 Giugno. Un primato con il quale quest’ultimo è riuscito a terminare la stagione, impresa riuscita solo ad altri diciotto giocatori nella storia del tennis.
Ma la stagione non è ancora finita per Jannik, il quale da domani sarà già a Malaga per aggregarsi alla nazionale italiana per le fasi finali della Coppa Davis. L’Italia debutterà nei quarti di finale giovedì 21 Novembre. Il capitano non giocatore Filippo Volandri ha già diramato le convocazioni per gli atleti che comporranno la rappresentativa azzurra: nello specifico, oltre al numero uno del mondo, saranno della contesa Flavio Cobolli e Lorenzo Musetti e i doppisti Simone Bolelli e Gianluca Vavassori.
C’è un’insalatiera da difendere.
Con la speranza (quasi una certezza) che Jannik non sia ancora mentalmente sazio. E abbia ancora le energie per scrivere un altro capitolo d’oro nella storia del tennis italiano.